Coreografie del corpo, pietre viventi

Elena Borgatti e The Simple Company

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“Le pietre presero a perdere la durezza, a mitigare la rigidezza e, malleabili, ad acquisir forma. Poi quando si allungarono ed ebbero in sorte più mite natura, si poté scorgere una tal quale apparenza di figura umana, certo non evidente, ma come il marmo appena sbozzato, simile in tutto a statue incompiute. […] Perciò siamo stirpe pietrosa, provata alle fatiche e offriamo testimonianza da quale origine siamo nati”.


        Publio Ovidio Nasone, Le metamorfosi, I, v. 403-405/414-415.



L’immagine richiamata da Ovidio delle dure pietre mutate in corpi umani, miti e malleabili, ben si addice a rappresentare l’evento coreografico ideato da Elena Borgatti per “dare vita” ad un deposito di blocchi e lastre lapidee la sera del prossimo 13 giugno ad Arzignano (VI). La Borgatti, docente di coreografia e critica di danza, ha fondato e dirige la compagnia The Simple Company del DAMS di Padova, per la quale ha già creato circa cento coreografie. Nella serata del 13 giugno due distinte azioni di danza si svolgeranno all’interno dell’insolito scenario composto da pezzi di pietra grezza, dapprima per dare una componente visibile alla suprema espressione musicale beethoveniana, poi per svelare i caratteri, le consuetudini, le confessioni dei corpi di singoli danzatori in una sequenza di assoli.
L’evento concluderà il cartellone di DisSensi 2010, una manifestazione giunta ormai alla sua sesta edizione. L’iniziativa culturale progetta ogni anno una serie di incontri pluridisciplinari legati di volta in volta ad un tema che permetta connessioni e intrecci tra le diverse forme dell’arte, dell’architettura, della scienza e della comunicazione. Le tematiche sono scelte sulla base di provocazioni artistiche e letterarie da cui possano scaturire confronti e dibattiti.
Gli appuntamenti di quest'anno si terranno in importanti spazi delle realtà produttive locali: le Officine Anzolin, la Filanda Bonazzi-Lagnerini, il deposito blocchi Pibamarmi.
DisSensi ha deciso infatti di collocare tutti i suoi eventi in spazi produttivi peculiari della realtà cittadina, coniugando la riflessione e la provocazione culturale sul presente con il richiamo alla tradizione economica del luogo e alle sfide produttive del futuro.
Il tema di DisSensi 2010 è Disinformacia S.p.a., un modo per approfondire ed esplorare il tema della disinformazione. “Dai grigi uffici della controinformazione staliniana ai scintillanti reparti marketing delle multinazionali, si perpetua oggi più che mai il fatale intreccio tra il potere e la parola. E’ la liturgia dell’immagine, l’arte arcana della mistificazione”. In avvio del terzo millennio il narrato esonda dal reale e l’informazione si estenua in pessima fiction. Si tratta, per il progetto culturale di DisSensi, dell’implacabile macchina dei mondi paralleli, dove talvolta anche il bene e il male soccombono per essere ridotti a “pubblica opinione”.Gli eventi di quest'anno sono iniziati il 28 maggio con il monologo teatrale dell'attrice Roberta Biagiarelli intitolato "A come Srebrenica". Il 5 giugno sarà la volta del concerto di musica spazializzata "Voci e suoni in memoria di Anna Politkovskaja", tenuto dal coro Coenobium Vocale e ispirato alle limpide e drammatiche parole della grande giornalista russa scomparsa tragicamente nel 2006. Il 10 giugno si terrà l’incontro con Oliviero Beha intitolato “Nel paese del televoto”. Il colloquio con il celebre giornalista sarà incentrato sullo stato dell’informazione e della società nel nostro Paese, sui vizi del potere, le distrazioni catodiche ma anche le possibilità di riscatto del giornalismo libero nell’Italia contemporanea.
La kermesse si concluderà, infine, il 13 giugno alle 20.45 nel deposito blocchi lapidei Pibamarmi con l’evento coreografico di Elena Borgatti e The Simple Company. Della serata faranno parte anche l’intervento musicale di Quartetto e SoloS nonché un percorso eno-gastronomico curato da  Giampietro e Giorgio Damini per attivare la forza vitale e persuasiva del senso del gusto. 

 

di Davide Turrini