Manuel Aires Mateus

Un Tempio per gli Dei di Pietra

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L’architettura di Manuel Aires Mateus è fatta di forme scultoree che si stagliano pure e conchiuse in se stesse, accessibili soltanto attraverso rari tagli netti o fessure sottili. Il principio generatore di tali opere, spesso litiche, è quello della continuità di superficie, di una piena omogeneità di stesure materiche che si estendono piatte, o si ripiegano, a creare corpi solidi, chiaramente leggibili come volumi di accentuata tridimensionalità o come semplici setti murari, sempre costruiti per comunicare un carattere di permanenza. Allorquando le stesure parietali sono lapidee esse sono realizzate in forma di rivestimenti pseudoisodomi, reiteratamente stratificati in senso orizzontale, a tratti interrotti da vuoti sensibilmente ombreggiati che accentuano il carattere geometrico della tessitura litica, che per Mateus è pura stilizzazione contemporanea di una stereotomia muraria antica, salda e possente.
Il centro culturale di Sines, il rettorato dell’Università di Lisbona, il recentissimo edificio Laguna Furnas nelle Azzorre, rappresentano gli esiti di un’incessante ricerca condotta sul tema del valore plastico-volumetrico della costruzione e, al contempo, sulla spazialità interna vista come entità autonoma capace di condensare qualità ambivalenti ma non necessariamente contraddittorie: nel cuore delle architetture di Aires Mateus si aprono infatti spazi articolati e complessi, orizzontali o verticalizzati, unidirezionali o animati da più assialità di sviluppo centrifugo o centripeto. Oltre il limite, dietro alle pareti che definiscono all’esterno l’edificio, viene rivelata così una spazialità ricca, delimitata da piani pavimentali e da soffitti su quote diverse, rischiarata da molteplici fonti di luce naturale.



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La ricerca di una muralità litica piena e continua, che si erge a delimitare un sistema complesso di spazi, è ribadita da Mateus nel recente progetto per “Un Tempio per gli Dei di Pietra”, padiglione espositivo Pibamarmi alla imminente edizione della fiera Marmomacc di Verona. L’allestimento si configura come un blocco di pietra compatto e perfettamente rettificato, interrotto da quattro fenditure che danno accesso ad un insieme articolato di cavità organizzate in ordini concentrici, separati da altri setti murari. Prende corpo in questo modo una concatenazione  di spazi riservati e gerarchici, pensati per ospitare i monoliti raffinati e preziosi delle collezioni Pibamarmi, che vivono un rapporto d’elezione con l’elemento liquido. Questi pezzi di design sono gli oggetti di culto del rituale contemporaneo legato alla cura del corpo e prendono forma dalla pietra naturale per essere contemplati e toccati, per infondere con la loro presenza suggestioni e sensazioni di armonia e benessere; l’opera di Aires Mateus li racchiude, proteggendoli e rivelandoli al tempo stesso in un allestimento total stone, levigato, monocromatico e fortemente architettonico.



di Davide Turrini



Manuel Aires Mateus sarà presente giovedì 30 settembre nello spazio Pibamarmi alla Fiera Marmomacc di Verona; alle ore 16.00, presso lo spazio Forum del padiglione 7B, terrà la conferenza dal titolo “Laguna Furnas. Un’architettura di pietra nelle Azzorre”.