Pi Bar Marmi
Uno spazio di ispirazione loosiana
foto Davide Galli
Il padiglione Pi Bar Marmi, firmato da Mark Wilson Jones per Pibamarmi in occasione dell’ultima edizione della fiera Marmomac, è stato ispirato al Kartner Bar viennese di Adolf Loos, opera emblematica di una personalità creativa complessa che ha ampiamente esplorato l’essenza della materia litica nelle sue architetture.
Wilson Jones è architetto e storico dell’architettura che sin dagli anni Ottanta del Novecento opera seguendo un processo articolato fatto di studi documentali, di viaggi finalizzati all’osservazione e al rilievo della vestigia del passato (ad Atene, a Roma, a Verona), di nuova progettazione che parla un linguaggio classico, non solo riproponendo palinsesti tipologici antichi ma anche attualizzando i vocaboli e la sintassi dell’ordine architettonico.
foto Davide Galli
Il padiglione da lui ideato è stato caratterizzato da un peristilio basamentale di sedici colonne tuscaniche e da un piano attico con soffitto a cassettoni dove un’articolazione di marmi traslucidi e specchi creava un effetto di moltiplicazione visiva. Un grande banco bar in marmo e una parete di fondo con ulteriori specchi e mensole in ottone costituivano poi i capisaldi di un luogo per l’accoglienza e l’esposizione dei prodotti Pibamarmi. I marmi utilizzati sono stati il New Granada per le colonne e il chiaro Estremoz accostato al grigio Sandy Blu nel pavimento.
Il marmo chiaro Estremoz, tagliato in sezioni sottili dai 20 ai 5 millimetri, ritornava anche nel soffitto traslucido. Si è creata così una camera definita, intima e protetta, eppure permeabile all’interazione con i flussi di visitatori e i molteplici messaggi del grande spazio della fiera. L’ispirazione loosiana ha attivato poi inedite riflessioni sul ruolo storico e attuale della pietra nell’architettura, sul rapporto tra imitazione e libera creatività, tra classicità e modernità con connotazioni ironiche e per certi versi paradossali.
- di Davide Turrini